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Ebrei e cattolici contro l’antisemitismo: ecco cosa sta accadendo

Ebrei e cattolici si sono riuniti contro l’antisemitismo, ecco cosa sta accadendo in una situazione davvero molto difficile per tutto il mondo.

Una spinta nuova, corale e sempre più concreta sta avvicinando comunità ebraiche e cattoliche in Italia e in Europa, unite dall’urgenza di contrastare l’antisemitismo in tutte le sue forme: verbale, digitale, simbolica e fisica.

Ebrei e cattolici contro l’antisemitismo: ecco cosa sta accadendo (camminoeocatecumenale.it)

Il quadro che emerge dal territorio, dalle diocesi, dalle comunità e dalle istituzioni è quello di un fronte comune che sta traducendo in iniziative operative decenni di dialogo teologico e culturale, accelerato dall’aumento degli episodi d’odio registrati negli ultimi anni e dal clima polarizzato alimentato dai social network e dalle tensioni geopolitiche.

Osservatori indipendenti e istituzioni europee segnalano un incremento degli episodi di antisemitismo, con ondate legate a eventi internazionali e un’intensificazione dell’odio online. Murales deturpati, linguaggio d’odio in rete, minacce alle scuole e alle sinagoghe, banalizzazioni della Shoah: il fenomeno si manifesta con volti diversi, spesso cangianti e mimetizzati nella cultura digitale. In Italia, alle segnalazioni delle comunità ebraiche si affiancano monitoraggi accademici e civici che fotografano una deriva preoccupante, soprattutto tra i più giovani esposti a contenuti radicalizzanti. Questa pressione di realtà ha reso più urgente un’azione congiunta che unisca prevenzione educativa, vigilanza civica e un chiaro messaggio morale.

Il dialogo ebraico-cattolico ha radici profonde, rilanciate dal percorso aperto dal Concilio Vaticano II e da Nostra aetate, che ha riconosciuto l’originalità e l’irrevocabilità dell’alleanza di Dio con Israele e ha respinto ogni forma di antisemitismo. Negli anni, la Commissione per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo e molte realtà ecclesiali hanno tessuto relazioni stabili con le comunità ebraiche. Oggi, quelle trame storiche diventano il volano per iniziative contro l’odio che combinano memoria, studio e responsabilità pubblica. Le parole dei pontefici, ripetutamente nette contro ogni pregiudizio antiebraico, hanno dato impulso a vescovi, parroci, scuole cattoliche, associazioni e movimenti nella promozione di progetti locali e nazionali.

Cristiani ed Ebrei contro l’antisemitismo

Associazioni di amicizia ebraico-cristiana, movimenti ecclesiali, fondazioni e centri studi stanno moltiplicando le iniziative. Dalle sinagoghe ai seminari, dai saloni parrocchiali alle biblioteche civiche, il calendario si è fitto di incontri: cicli sulla lettura ebraica della Bibbia per superare stereotipi, serate sui simboli e i linguaggi dell’antisemitismo, dialoghi con storici e testimoni della seconda generazione, workshop per giornalisti e operatori culturali. La Settimana della Cultura Ebraica diventa un’occasione privilegiata per presentare laboratori congiunti, mentre in molte città si sperimentano percorsi a due voci su memoria e cittadinanza che coinvolgono scuole superiori e università.

Cristiani ed Ebrei contro l’antisemitismo (camminoeocatecumenale.it)

La lotta all’antisemitismo nel 2025 passa inevitabilmente dai canali digitali. Comunità ebraiche e realtà cattoliche stanno sviluppando toolkit per docenti e catechisti sull’alfabetizzazione ai media, spiegando come riconoscere meme tossici, false citazioni, narrazioni negazioniste mascherate da satira. Alcune diocesi hanno aperto help desk comunicativi per parrocchie e oratori, aiutandoli a moderare gruppi e pagine, mentre influencer e content creator di entrambe le comunità collaborano a brevi serie video sul linguaggio rispettoso e sulle parole da evitare. L’obiettivo non è solo reprimere, ma ricostruire una cultura del dialogo, con esempi concreti e storie positive.

Un capitolo importante è la formazione dei formatori: sacerdoti, catechisti, educatori, insegnanti di religione e docenti di storia. Si moltiplicano corsi residenziali e visite-studio in musei e archivi, con moduli su antisemitismo cristiano nella storia, superamento delle letture polemiche dei testi sacri, etica del linguaggio. Le uscite didattiche ai memoriali, ai musei e alle sinagoghe non sono più solo cerimonie, ma tappe di percorsi strutturati che uniscono griglie di lettura, testimonianze, elaborazioni creative e verifiche di impatto sugli studenti.

Accanto alle iniziative della società civile e delle comunità di fede, le istituzioni stanno rafforzando coordinamenti e strumenti. In Italia opera la figura del coordinatore nazionale contro l’antisemitismo, in dialogo con ministeri, enti locali e associazioni; molte città hanno adottato definizioni operative e piani educativi ad hoc; si sperimentano sportelli anti-discriminazione integrati con la scuola e il terzo settore. Un capitolo in crescita riguarda la formazione per forze dell’ordine e magistratura sui crimini d’odio, con focus sui segnali deboli e sulla dimensione online.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.

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