Oggi la Chiesa celebra San Giovanni Paolo II, chi era Papa Wojtyła

Oggi la Chiesa fa memoria di San Giovanni Paolo II, il pontefice che ha segnato in modo indelebile la fine del Novecento e l’inizio del nuovo millennio.

Canonizzato nel 2014, Karol Józef Wojtyła fu papa dal 16 ottobre 1978 al 2 aprile 2005: primo vescovo di Roma non italiano dopo 455 anni, pellegrino instancabile, testimone di fede e protagonista di una stagione storica che ha visto crollare i muri ideologici in Europa. La sua festa liturgica si celebra il 22 ottobre, data legata all’inizio del suo pontificato.

papa giovanni paolo II
Oggi la Chiesa celebra San Giovanni Paolo II, chi era Papa Wojtyła (ANSA) – camminoneocatecumenale.it

Nato a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920, Wojtyła crebbe in una famiglia segnata presto dal dolore: perse la madre quando era bambino, il fratello maggiore durante la giovinezza e il padre poco prima dell’ordinazione sacerdotale. Studente alla Jagellonica di Cracovia, coltivò la passione per il teatro, la letteratura e lo sport. L’invasione nazista e la chiusura dell’università lo costrinsero al lavoro coatto nelle cave e negli impianti chimici della Solvay, mentre maturava, nel segreto delle persecuzioni, la vocazione al sacerdozio.

Durante l’occupazione iniziò la formazione nel seminario clandestino voluto dal cardinale Adam Sapieha, che lo ordinò sacerdote il 1° novembre 1946. Inviato a Roma per proseguire gli studi, conseguì il dottorato con una tesi su San Giovanni della Croce. Tornato in Polonia, svolse un’intensa attività pastorale tra i giovani e i lavoratori, coltivando la dimensione intellettuale come docente a Lublino e a Cracovia. Il suo profilo univa rigore filosofico, attenzione alla persona e capacità di dialogo in un contesto segnato dal controllo del regime.

L’elezione a Papa Wojtyła e il pontificato innovativo

Nel 1958 San Giovanni Paolo II fu nominato vescovo ausiliare di Cracovia, nel 1964 arcivescovo della stessa città e nel 1967 creato cardinale da Paolo VI. Al Concilio Vaticano II contribuì in modo determinante, in particolare alla stesura di Gaudium et spes, la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. La sua riflessione su libertà, dignità umana e centralità di Cristo ne fece presto una figura di riferimento nella Chiesa universale.

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L’elezione a Papa Wojtyła e il pontificato innovativo (ANSA) camminoneocatecumenale.it

Il 16 ottobre 1978, a sorpresa, il Conclave lo elesse papa. Con il nome di Giovanni Paolo II e il motto Totus tuus, manifestò sin dall’inizio uno stile pastorale nuovo: la prima uscita in piazza, la stretta di mano con i fedeli, l’invito a “non avere paura” e a “spalancare le porte a Cristo”. Aprì una stagione di viaggi senza precedenti — 104 visite apostoliche nel mondo — facendo del papato una presenza itinerante nelle periferie del pianeta e nelle frontiere del dialogo.

La sua voce ebbe un’eco particolare nell’Europa dell’Est: la visita in Polonia nel 1979 e l’attenzione alla dignità del lavoro alimentarono la coscienza civile e religiosa che contribuì alla nascita e al cammino di Solidarność. Pur senza interventi politici diretti, il suo magistero e il suo sostegno morale furono percepiti come una spinta decisiva ai processi che portarono al crollo del blocco sovietico.

Il 13 maggio 1981 subì un attentato in piazza San Pietro. Ferito gravemente, attribuì la sopravvivenza all’intercessione della Madonna di Fatima e, un anno dopo, compì un gesto rimasto nella memoria del mondo: in carcere, perdonò il suo attentatore, Mehmet Ali Ağca. La dimensione mariana del suo pontificato, la devozionalità robusta e popolare e l’attenzione alle nuove generazioni lo condussero a istituire nel 1985 la Giornata Mondiale della Gioventù, che radunò milioni di ragazzi in incontri simbolo di un’epoca.

Sul piano dottrinale, Giovanni Paolo II tracciò itinerari chiari. Tra le encicliche più note: Redemptor Hominis (1979) sull’uomo in Cristo, Laborem Exercens (1981) e Centesimus Annus (1991) sulla dottrina sociale, Veritatis Splendor (1993) ed Evangelium Vitae (1995) sulla morale e la difesa della vita, Fides et Ratio (1998) sul rapporto tra fede e ragione, Ut Unum Sint (1995) sull’ecumenismo. Promulgò il nuovo Codice di Diritto Canonico (1983) e quello delle Chiese Orientali (1990), favorì la pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992) e introdusse i Misteri della Luce nel Rosario (2002). Forte il suo impulso al dialogo ebraico-cristiano, con la visita alla Sinagoga di Roma (1986), e quello interreligioso, in particolare con gli incontri di preghiera per la pace ad Assisi.

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