Qual è il Santo di oggi 19 ottobre 2025? Si celebra il Beato San Paolo della Croce, tutto sulla sua storia di fede.
Nelle comunità cristiane si rinnova la memoria del fondatore dei Passionisti, testimone della “memoria della Passione” come via di consolazione e speranza. Oggi la Chiesa ricorda San Paolo della Croce, figura tra le più intense della spiritualità settecentesca e fondatore dei Passionisti, famiglia religiosa nata per custodire e annunciare il cuore del Vangelo: la Passione di Cristo.

La sua storia attraversa l’Italia tra Ovada, il Monte Argentario e Roma, e continua a parlare alle generazioni di oggi con la sobrietà dei gesti e la profondità di una predicazione capace di toccare le periferie esistenziali. Beatificato nel 1852 e canonizzato nel 1867 da Pio IX, la sua memoria liturgica si celebra il 19 ottobre; la distinzione tra titoli onorifici non impedisce a molti fedeli di continuare a designarlo con l’affetto semplice e popolare riservato ai “beati”.
Le origini di questo grande maestro di vita interiore affondano nella Liguria di fine Seicento. Nato a Ovada nel 1694 con il nome di Paolo Francesco Danei, cresce in una famiglia segnata dalla fede e dalla laboriosità. Fin da giovane sperimenta un intenso desiderio di totale dedizione a Dio. Secondo la tradizione, una chiamata interiore lo conduce a contemplare la Croce come “scuola d’amore”: non il culto della sofferenza, ma la contemplazione del dono senza misura di Cristo. È qui che matura l’idea, audace e controcorrente, di una nuova congregazione votata a tenere viva nel mondo la memoria della Passione.
San Paolo della Croce, una vita dedicata alla predicazione e alla misericordia
Il nero dell’abito che scelse, sul quale campeggia il cuore con la scritta “Jesu XPI Passio” sormontato dalla croce, divenne un segno riconoscibile nelle campagne e nei borghi in cui predicava missioni popolari, confessava per ore, riavvicinava alla fede persone lontane. Dopo il periodo di ritiro e discernimento, e la decisiva sosta a Roma, San Paolo della Croce venne ordinato sacerdote nel 1727. Con il fratello Giovanni Battista e alcuni compagni, raggiunse il Monte Argentario in Maremma, dove sorse il primo ritiro passionista, un luogo di preghiera austero e fecondo, pensato per tenere insieme contemplazione e annuncio.

Nel corso degli anni la Regola della nuova congregazione ricevette i necessari riconoscimenti ecclesiali, mentre si moltiplicavano le case religiose e le missioni popolari. Paolo della Croce mostrò un raro equilibrio tra ardore ascetico e misericordia pastorale. Le sue lettere, numerose e cercate da laici e consacrati, rivelano una finezza spirituale capace di guidare coscienze turbate, ammalati, vedove, giovani in ricerca. Non mancavano le notti trascorse in orazione e penitenza, ma sempre come traboccamento di carità: chi lo incontrava lo ricordava per la capacità di ascolto, per la parola ferma e dolce, per la gioia discreta che suscitava.
La fondazione femminile, le Monache Passioniste, nacque in dialogo con alcune anime desiderose di condividere il carisma in forma claustrale, mentre Roma divenne il centro pulsante di un’opera in espansione. Paolo visse gli ultimi anni nella casa dei Santi Giovanni e Paolo, sul Celio, dove morì nel 1775 dopo lunga infermità. Dalla sua tomba, venerata nella basilica omonima, continua a diffondersi la memoria di un carisma che ha segnato missioni, parrocchie e opere di carità in Europa, nelle Americhe, in Africa e in Asia.