Il primo cittadino del piccolo Comune bergamasco racconta un’improvvisa guarigione che attribuisce all’intercessione del Beato “influencer di Dio”.
Medici prudenti, comunità in preghiera, e il percorso ecclesiale che distingue la devozione personale dal riconoscimento ufficiale di un miracolo.

Barbata (BG) — Un racconto di fede, paura e speranza scuote la Bassa bergamasca. Il sindaco di Barbata ha reso nota una guarigione improvvisa che lui stesso collega all’intercessione del Beato Carlo Acutis, il giovane nato nel 1991 e beatificato nel 2020, la cui figura ha acceso la devozione di milioni di fedeli in Italia e nel mondo. La testimonianza, raccolta e rilanciata da testate di ispirazione religiosa, ha rapidamente attraversato la comunità locale, tra chi parla di miracolo e chi invita alla cautela, ricordando i tempi e i criteri con cui la Chiesa valuta eventi simili.
Secondo quanto riferito, tutto sarebbe iniziato con un malore improvviso che ha imposto accertamenti urgenti. Il quadro clinico appariva complesso, tanto da gettare nel timore familiari e concittadini. Tra ricoveri, esami e attese, il primo cittadino ha vissuto giorni di incertezza, segnati da prognosi prudenti e dalla necessità di monitoraggio costante. In paese, intanto, si moltiplicavano i messaggi di vicinanza e le catene di preghiera.
La preghiera a Carlo Acutis
È in questo clima che prende forma la scelta di invocare il Beato Carlo Acutis. L’attenzione verso il giovane di Assisi, noto come “l’influencer di Dio” per il suo uso dei mezzi digitali al servizio dell’evangelizzazione, è cresciuta negli ultimi anni, sostenuta da numerose testimonianze di “grazie” ricevute. La famiglia del sindaco e diversi parrocchiani hanno iniziato a rivolgere preghiere specifiche, affidando la guarigione all’intercessione del Beato.

Il racconto prosegue con un passaggio che molti definiscono “sorprendente”. Dopo giorni difficili, gli esami avrebbero mostrato un miglioramento repentino, giudicato inatteso sulla base dell’evoluzione iniziale. La ripresa clinica è stata più rapida del previsto e ha permesso al sindaco di tornare gradualmente alle proprie funzioni. Dal fronte medico, come di consueto in casi simili, prevalgono la riservatezza e il linguaggio della prudenza.
La Chiesa cattolica, nel frattempo, segue un percorso consolidato per la verifica dei presunti miracoli, che richiede dossier clinici, pareri medici e teologici, e tempi di valutazione molto rigorosi. Ciò non impedisce la diffusione di testimonianze personali e comunitarie di gratitudine, che restano sul piano della fede e della devozione popolare.
Carlo Acutis, morto a 15 anni nel 2006 a causa di una leucemia fulminante, è diventato in poco tempo un punto di riferimento per giovani e famiglie. Appassionato di informatica e profondamente legato all’Eucaristia, aveva realizzato una mostra sui miracoli eucaristici diffusa in tutto il mondo. Beatificato ad Assisi, è oggi venerato da tanti fedeli che ne invocano l’intercessione per malattie e difficoltà.
A Barbata, la notizia ha generato un moto di riconoscenza: in parrocchia si sono susseguiti momenti di preghiera e ringraziamento, con una partecipazione che ha unito praticanti assidui e persone meno vicine alla vita ecclesiale. Nel racconto dei cittadini si intrecciano lo stupore per la guarigione e la consapevolezza che il sentiero del riconoscimento ufficiale è un’altra cosa. Il sindaco, da parte sua, ha voluto rimarcare la dimensione personale della sua esperienza, ringraziando quanti hanno pregato e sostenuto la famiglia nei giorni più difficili.