Il dossier di aiuto alla Chiesa che soffre consegnato alla Commissione per i Nuovi Martiri raccoglie storie e nomi da decine di Paesi, delineando una geografia della violenza che va dal Sahel al Medio Oriente, all’Asia e all’America Latina
1624 cristiani sono stati uccisi per la loro fede dal 2000 a oggi. Questo dato emerge da un’indagine pluriennale di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che ha raccolto storie e contesti di uomini e donne vittime per la loro fede cristiana.

Questo lavoro non solo offre una testimonianza documentata ma preserva anche la memoria di queste persone, fornendo materiale alla Commissione per i Nuovi Martiri in vista del Giubileo del 2025. L’obiettivo è promuovere consapevolezza sui rischi legati alla professione della fede in diverse aree del mondo.
Il dossier abbraccia una vasta gamma di figure: sacerdoti, religiosi, catechisti, laici e persone uccise a causa della loro identificazione con la fede cristiana. ACS sottolinea che il suo lavoro non mira al riconoscimento canonico del martirio ma vuole essere una mappa di testimonianze verificate, raccolte con criteri rigorosi e incrociate con fonti ecclesiali, familiari e giornalistiche.
Geografia della violenza
La geografia della violenza delineata dal dossier mostra un panorama già noto agli esperti di libertà religiosa, ma arricchito da casi concreti. In Africa, il focus si sposta verso il Sahel e l’area del Lago Ciad, con gruppi jihadisti e milizie locali che attaccano villaggi, missioni e parrocchie. Nigeria, Burkina Faso e altri Paesi limitrofi sono teatro di rapimenti e assalti. In Medio Oriente, le conseguenze delle guerre degli ultimi vent’anni si fanno sentire con attacchi a chiese e leader religiosi, mentre in Asia e America Latina emergono episodi legati al fondamentalismo, nazionalismi religiosi e criminalità organizzata.

Un tratto comune a tutte queste storie è l’ordinarietà delle vite spezzate: persone radicate nelle loro comunità che vengono uccise per la loro fede o impegno pastorale. Queste vittime spesso non sono figure note, ma il loro sacrificio evidenzia la vulnerabilità di chi vive una vita cristiana in pubblico.
Sul piano metodologico, ACS ha dato priorità a fonti primarie e riscontri incrociati, evitando duplicazioni e specificando il contesto di ogni caso. La raccolta beneficia del contributo di diocesi, congregazioni religiose, familiari e comunità locali, oltre che di archivi e rassegne stampa. Questo lavoro non vuole essere definitivo ma fornire una base solida per chi desidera comprendere e ricordare.
La Commissione per i Nuovi Martiri utilizzerà questo materiale per comporre un affresco della testimonianza cristiana contemporanea, con un’attenzione particolare alla dimensione ecumenica. L’obiettivo è promuovere solidarietà, tutelare i luoghi di culto, formare comunità alla prevenzione e sollecitare le autorità a garantire protezioni adeguate.
Le 1624 storie raccolte suggeriscono un’agenda per studiosi e decisori pubblici: monitorare gli indicatori di rischio, investire nella resilienza delle comunità locali e sostenere programmi educativi contro l’odio. In molte parrocchie, scuole e missioni, l’annuncio del Vangelo si traduce in servizi essenziali offerti a tutti, mostrando l’estrema fedeltà di chi resta accanto agli ultimi, anche a rischio della propria vita.