Miracoli riconosciuti dalla Chiesa, ecco gli eventi più importanti

Che cosa significa, per la Chiesa cattolica, “riconoscere” un miracolo? Non si tratta di un atto emotivo, ma dell’esito di un percorso lungo e prudente, che intreccia analisi medica, valutazione teologica e decisione pastorale.

Il termine “miracolo” viene usato con estrema cautela e, per le guarigioni, si parla di eventi “rapidi, completi, duraturi e scientificamente inspiegabili”. Solo dopo un vaglio multilivello, che esclude ogni alternativa naturale plausibile, si arriva a una dichiarazione ufficiale.

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Miracoli riconosciuti dalla Chiesa, ecco gli eventi più importanti (camminoneocatecumenale.it)

Il processo inizia di norma a livello diocesano: si raccolgono testimonianze, cartelle cliniche, perizie. Per le guarigioni, il dossier approda alla Consulta Medica del Dicastero per le Cause dei Santi, una commissione di specialisti laici incaricata di stabilire l’assenza di spiegazioni scientifiche. Se la valutazione è positiva, interviene la Commissione teologica, che esamina il legame tra la preghiera di intercessione e l’evento.

Il caso viene poi discusso dai cardinali e vescovi del Dicastero e, infine, sottoposto al Papa per l’approvazione. Per fenomeni legati a santuari e apparizioni, la competenza spetta principalmente al vescovo del luogo, con possibile coinvolgimento della Santa Sede. La prudenza è la regola: spesso si favorisce la devozione, ma senza pronunce definitive.

I miracoli riconosciuti dalla Chiesa

Lourdes è il luogo che, nell’immaginario collettivo, rappresenta il miracolo. Nata dalle apparizioni del 1858 a Bernadette Soubirous, la cittadina ai piedi dei Pirenei ospita il Bureau des Constatations Médicales, un ufficio laico che dal XIX secolo esamina ogni presunta guarigione. I casi straordinari sono poi valutati dal Comitato Medico Internazionale di Lourdes. Le guarigioni ufficialmente riconosciute come miracoli dalla Chiesa sono 70, un numero che evidenzia la severità del processo di verifica. Non si tratta solo della scomparsa di una patologia: la Chiesa richiede che la remissione sia improvvisa, completa, stabile nel tempo e non attribuibile a terapie.

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I miracoli riconosciuti dalla Chiesa (camminoneocatecumenale.it)

Tra gli eventi più noti vi è il “miracolo del sole” del 13 ottobre 1917, a Fatima, quando decine di migliaia di persone riferirono di aver visto il sole “danzare” nel cielo. Dopo anni di indagini, la Chiesa ha riconosciuto nel 1930 le apparizioni a Lucia, Francesco e Giacinta, considerando l’evento un segno dal valore spirituale, a conferma del messaggio ai fedeli.

I miracoli eucaristici richiamano i fedeli al mistero della Presenza reale. Il caso di Bolsena-Orvieto (1263) e quello di Lanciano, dove l’ostia si trasformò in carne e il vino in sangue, sono esempi storici. Analisi successive hanno confermato la natura umana dei reperti, e la Chiesa ha approvato il culto di questi fenomeni come punti di riferimento per la devozione eucaristica.

Nelle cause di beatificazione e canonizzazione, il miracolo svolge un ruolo cruciale. Le guarigioni sono i casi più frequenti, come quella della suora francese Marie Simon-Pierre, attribuita all’intercessione di Giovanni Paolo II, o quella della costaricana Floribeth Mora Díaz per la canonizzazione del pontefice polacco. Queste storie dimostrano il legame tra preghiera intensa, invocazione del candidato agli altari e repentina remissione.

Molti fenomeni attirano l’attenzione mediatica e un grande afflusso di fedeli ancor prima di qualsiasi pronunciamento ecclesiale. La Chiesa mira a tutelare i fedeli da rischi di creduloneria e manipolazione, promuovendo una devozione accompagnata da preghiera, carità e conversione. I riconoscimenti sono rari e richiedono tempi lunghi, evidenziando che nel cattolicesimo il miracolo non è uno spettacolo, ma un segno che orienta la fede.

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