Armani, il dettaglio nel testamento che era sfuggito a tutti e che lascia totalmente senza parole

Da qualche giorno il mondo ha perso un grande artista, anzi: un grande uomo. La morte di Giorgio Armani ha rattristato tutti ma c’è un dettaglio che fa riflettere: un dettaglio contenuto nel suo testamento che era sfuggito a tutti.

Non ci sono parole per definire una personalità geniale ed eclettica come quella di Giorgio Armani che, da vetrinista alla Rinascente, ha saputo farsi strada e, grazie alle sue capacità, diventare uno stilista di fama mondiale. Armani è colui che ha dato la libertà alle donne: il primo a creare il tailleur pantalone per la donna moderna, la donna che lavora.

lo stilista giorgio armani
Armani, il dettaglio nel testamento che era sfuggito a tutti e che lascia totalmente senza parole -(foto Ansa)- camminoneocatecumenale.it

Nato a Piacenza, ha vissuto tutta la sua vita a Milano: il capoluogo lombardo e il mondo intero hanno perso una figura immensa. Armani non era sposato e non aveva figli: molti si chiedono cosa abbia lasciato agli eredi, cosa fosse scritto nel suo testamento. Un testamento sicuramente importante. Ebbene nel testamento di Armani un dettaglio era sfuggito a tutti e, come spesso accade, sono proprio i dettagli quelli che fanno la vera differenza.

Armani: un testamento scritto su misura come un abito

Milano piange la perdita di Giorgio Armani, il mondo intero ha perso non solo uno stilista ma un genio della creatività nonché un grande uomo, dalla personalità immensa. Chiunque lo abbia visto lavorare afferma che incarnava il vero maestro, il vero leader. Ora che “re Giorgio” non c’è più, non ci resta che scoprire cosa ha lasciato scritto nel suo testamento. Ma un dettaglio è stato svelato: un dettaglio a cui nessuno aveva dato importanza ma che, invece, può cambiare tutto.

lo stilista giorgio armani con espressione triste
Armani: un testamento scritto su misura come un abito -(foto Ansa)- camminoneocatecumenale.it

Armani amava creare i suoi abiti dalla A alla Z, nulla poteva calcare una passerella senza la sua approvazione. Ed è stato rigoroso anche nel suo testamento. Non avendo eredi legittimi (non aveva né moglie né figli) ha potuto disporre liberamente dei suoi beni. Una patrimonio che, secondo le prime valutazioni, non è al di sotto dei 13 milioni di euro. Il focus è tutto sulla Fondazione Armani, istituita nel 2016.

Il testamento di Armani è un rarissimo caso di divisione tra successione patrimoniale e successione imprenditoriale. Che cosa significa? In parole molto semplici, Armani, ben consapevole delle capacità dei suoi familiari e dei suoi collaboratori, ha scisso la quota di eredità dal potere decisionale all’interno dell’azienda. Un nipote, ad esempio, potrebbe ricevere una quota di eredità molto alta ma non avere alcun potere decisionale all’interno della Fondazione Armani. In pratica molti si troveranno a possedere una parte rilevante dell’azienda ma senza avere potere decisionale all’interno.

Questo è stato possibile in quanto Armani aveva fatto modificare lo statuto sociale della Fondazione introducendo sei categorie di azioni tutte con lo stesso potere patrimoniale ma con differenti diritti amministrativi e, dunque, decisionali. Un modo intelligente per tenere separati gli affetti dal lavoro e non compromettere la stabilità della Fondazione. Ancora una volta re Giorgio si è dimostrato geniale.

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