Un mix di indennità, pensioni e nuovi voucher può trasformarsi in un sostegno economico che cambia davvero la vita. Ecco le condizioni per ottenere l’extra aiuto.
Ricevere oltre 2.200 euro al mese dall’INPS non è un sogno irrealizzabile per chi vive una condizione di disabilità grave riconosciuta dalla Legge 104. Tra indennità, pensioni e nuove misure introdotte dal 2025, gli importi possono raggiungere cifre sorprendenti, ben più consistenti rispetto alle somme percepite dalla maggior parte dei pensionati italiani. Ma attenzione: non si tratta di un diritto automatico. Per ottenere queste risorse è necessario rispettare requisiti precisi e seguire un iter burocratico ben definito.

Diciamo subito che la somma finale deriva dall’incrocio di più prestazioni, ognuna delle quali ha regole proprie. Capire come funzionano e in che ordine richiederle è fondamentale per non perdere un’opportunità che può alleggerire il peso delle spese quotidiane e garantire un po’ di serenità.
Dall’accompagnamento alla pensione di inabilità: tutti gli aiuti agli invalidi civili
Il primo tassello è l’indennità di accompagnamento, destinata agli invalidi civili totali al 100%. Viene concessa a chi, oltre alla perdita totale della capacità lavorativa, non riesce a svolgere in autonomia gli atti elementari della vita quotidiana: camminare, vestirsi, lavarsi, cucinare. In questi casi, serve necessariamente l’assistenza continua di un familiare o di una figura dedicata. Per ottenerla, si parte con il certificato medico introduttivo compilato dal proprio medico di base. Successivamente, la domanda va inoltrata all’INPS tramite un Patronato, allegando anche la richiesta per i benefici della Legge 104 e, se si ha diritto, la pensione di inabilità. Dopo la visita medica, con il verbale che riconosce il 100% di invalidità, scattano le prestazioni economiche.

L’accompagnamento vale circa 542 euro al mese, cui si aggiunge la pensione di invalidità civile totale o l’assegno di assistenza, entrambi pari a circa 336 euro mensili per chi non supera determinati limiti di reddito (19.772,50 euro annui). Una cifra importante, ma ancora lontana dai 2.200 euro promessi. Ecco allora la novità che dal 2025 cambia lo scenario: un contributo extra sotto forma di voucher, pari a 850 euro al mese. Questo sostegno è riservato agli invalidi totali con accompagnamento che abbiano compiuto almeno 80 anni e presentino un ISEE inferiore a 6.000 euro.
Non si tratta di denaro spendibile liberamente: i voucher servono esclusivamente per assumere una badante o pagare i servizi di assistenza forniti da imprese specializzate. Una scelta precisa del legislatore, che intende garantire che i fondi vadano effettivamente a coprire le necessità reali di chi non può più contare sulla propria autonomia. Sommando quindi pensione di inabilità, indennità di accompagnamento e nuovo voucher, si arriva facilmente a superare i 2.200 euro al mese. Un importo che, seppur vincolato in parte all’assistenza, rappresenta un sollievo enorme per chi affronta spese costanti e spesso ingenti legate alla propria condizione di salute.
Conoscere le regole e muoversi per tempo è essenziale: chi ha i requisiti può davvero contare su un sostegno economico solido e continuativo. E in un periodo storico in cui la parola “pensione” è spesso sinonimo di sacrifici e rinunce, questa possibilità suona quasi come un riscatto.