Il problema degli immobili occupati ha richiesto interventi urgenti da parte del Governo. Finalmente per i proprietari ci sono ottime notizie.
Avere la casa di proprietà occupata è un vero e proprio incubo. Purtroppo il fenomeno è dilagante in Italia e fino ad oggi soluzioni rapide di recupero non ce ne sono state. Proprietari che attendono anni prima di tornare in possesso della propria casa molto spesso ridotta in condizioni pessime dagli inquilini abusivi. Con il Decreto sicurezza si delinea un futuro diverso.

Il Decreto Sicurezza introduce una nuova disciplina in relazione all’occupazione abusiva. I proprietari potranno contare su un ricco risarcimento mentre gli occupanti saranno accusati del reato di occupazione arbitraria punibile con la reclusione da 2 a 7 anni. L’obiettivo è ridurre il numero di immobili occupati e restituire in tempi brevi il bene al legittimo proprietario.
Il Decreto parla, infatti, di sgombri più rapidi con gli Ufficiali di Polizia che dopo essersi recati sul posto possono disporre il rilascio immediato dell’abitazione. In caso di resistenza o rifiuto interverrebbero le Forze dell’Ordine che avrebbero l’obbligo di agire. L’occupante dovrà rispondere penalmente del suo comportamento. Altra notizia tanto attesa è la possibilità di ricevere un risarcimento per i danni causati dall’occupazione prolungata nel tempo.
Risarcimento per la casa occupata: storica decisione
Nel Decreto sicurezza viene sottolineato che il proprietario apportando prove che l’occupante abusivo ha causato danni potrà ottenere un risarcimento. Sono sufficienti le presunzioni semplici attestanti la connessione occupazione e danno. Spetterà poi ad un Giudice quantificare il danno partendo dal canone di locazione dell’abitazione moltiplicato per i mesi dell’occupazione. Ma si va oltre il danno economico, il Giudice potrebbe riconoscere un risarcimento anche per i danni emotivi legati all’occupazione.

C’è di più, anche in caso di eccessivo ritardo nel recupero dell’abitazione il proprietario può ottenere un risarcimento. Secondo la Cassazione, infatti, l’esecuzione di un ordine di rilascio non può essere rinviata a causa di difficoltà organizzative o per bilanciamenti discrezionali. La disposizione del Giudice deve essere attuata e se la Forza pubblica non procede in tal senso a pagare dovrà essere il Ministero dell’Interno. Nel caso discusso in Cassazione, il Viminale è stato condannato ad un risarcimento di 183.383,51 euro.
Questo il danno quantificato per il rinvio dello sgombero. La proprietaria del capannone, infatti, non ha potuto disporre della sua proprietà dal 2013 fino al 2018 nonostante dieci accessi effettuati con l’Ufficiale Giudiziario. La Cassazione ha reputato le giustificazioni dei rinvii banali ed evitabili (assenza del medico, tensioni, rischi per l’ordine pubblico) e condannato il Ministero al risarcimento.